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GRUPPO AMICI DELLA MONTAGNA PIAZZOLA SUL BRENTA
Ritrovo a Piazzola sul Brenta, presso la sede, Via Rolando 57 – ore 06:30 Partenza per Mosson comune di Cogollo del Cengio Referenti: Gastone Cerato (3291920578); Donato Magagna; (3457974265) Luigi Zonta (3478405349
Difficoltà percorso: EE [sentiero nel bosco, solo nell’ultima parte vi è un tratto su asfalto, breve tratto attrezzato con corda per favorire maggiore sicurezza] Quota massima: 1096 m. Tempo percorrenza: 5/6 h circa (solo andata). Dislivello: 830 metri. Lunghezza percorso: 16,16 km. (solo andata). Sentiero: n. 666 Pranzo a sacco Punti di ristoro accessibili lungo il percorso
N.B.: in collaborazione con l’Associazione Montagne e Solidarietà APS, che ci farà conoscere gli aspetti storici ed ambientali del percorso.
Descrizione: L’itinerario parte da Mosson, nel Comune di Cogollo del Cengio, e arriva ad Asiago: un tragitto di oltre 16 chilometri usato per secoli come via di collegamento tra la pianura vicentina e l’Altopiano dei Sette Comuni. È l’antica strada del Costo, un grande patrimonio storico a lungo dimenticato, che di recente è stato ripristinato con il contributo dei volontari dell’Associazione Montagne e Solidarietà. Un’opera che ha richiesto un anno e mezzo di lavoro e migliaia di ore per liberare la strada dalla vegetazione, riportandone in luce il sedime. I lavori comprendevano anche la sistemazione delle massicciate e dei muretti e la pulizia delle principali pozze lungo il percorso, un tempo a servizio della transumanza. L’Antica Strada raggiunge Capitello del Costo, imbocca la Val Canaglia e, seguendo la Val di Maso, arriva a Cesuna e Roncalto. Da qui attraversa la zona artigianale della contrada Coda e per contrada Morar conduce fino ad Asiago; il percorso svolge su strade forestali, sterrate e mulattiere sempre bene indicate.
Per quanto riguarda l’origine, secondo alcuni storici, si tratterebbe di un’opera viaria di epoca romanica realizzata per scopi commerciali e sfruttamento di risorse locali, soprattutto il legno che allora era materiale pregiatissimo e che arrivava a Vicenza.
L’antica via, grazie anche al supporto del Cai che l’ha inserita tra i propri sentieri, può essere ampiamente valorizzata perché si tratta di un collegamento di pregio per il tempo in cui venne concepito (al tempo il percorso più diretto e veloce per collegare Vicenza e la pianura al ‘Nemus Asillagi’ – nome che gli antichi romani avevano dato bosco sacro di Asiago.
I referenti augurano a tutti buona escursione