Alta Pusteria Tre Cime di Lavaredo

Alta Pusteria Tre Cime di Lavaredo

gruppo amici della montagna

GRUPPO AMICI DELLA MONTAGNA
PIAZZOLA SUL BRENTA
DOMENICA
07 Luglio 2019
Alta Pusteria – Tre Cime di Lavaredo

federazione italiana escursioni

Referenti: Ramona Zaharia 347 4358393 , Paolo Graffigni 347 8363201, Gastone Cerato 329 1920578.
Partenza: ore 5.15 di fronte la sede del GAdM via Rolando,57 – Piazzola sul Brenta.
Dati tecnici: giro ad anello con dislivello di 750 metri (tra vari sali e scendi su 15 km ca), difficoltà E, durata escursione 6-7 ore (soste incluse).
Note: Consigliati i bastoncini da trekking, abbigliamento adeguato alla quota e alla stagione; obbligo di indossare calzature adatte ai sentieri di montagna. Ricordarsi inoltre di portare l’occorrente per il momento conviviale (posate, bicchiere, piatto non usa e getta).

Cenni Storici:
Dal medioevo le Dolomiti formano fondamentalmente il confine tra l’Austria e l’Italia. Una linea che durante la Prima Guerra Mondiale, precisamente durante la guerra tra il 1915 e il 1918 si è trasformata in un fronte di guerra molto combattuto quando l’Italia è entrata in guerra con le forze dell’Intesa.
Dopo che l’Italia il 23 maggio 1915 ha dichiarato la guerra all’Austria, il territorio attorno alle Tre Cime si è trasformato in un crudele scenario di guerra. La linea del fronte tra il Monte Paterno-Forcella Lavaredo-Tre Cime-Forcella Col di Mezzo corrispondeva al vecchio confine di stato, il quale fino al 1918 è stato un fronte di montagna molto combattuto tra i Kaiserjäger austriaci e gli alpini italiani. Con grande sforzo durante la guerra l’esercito italiano ha portato un faro sulla Grande Cima per illuminare le posizioni austriache.

Descrizione percorso:
I colori e la forma caratteristica delle Tre Cime di Lavaredo sono un’icona. Le “tre dita di dolomia” che si ergono verso il cielo sono infatti uno spettacolo unico nel suo genere. Sono composte da tre massicci, la Grande, che è quella centrale di 2999 metri; la Cima Ovest di 2973 metri; e la Piccola di 2857 metri.
Dal rifugio Auronzo (2320m) si prende il largo sentiero segn. 101 che porta al rifugio Lavaredo (2344m). Da qui si continua dritti fino a un bivio (35m) che a sinistra porta alla F.lla di Lavaredo mentre a destra porta al laghetto di Lavaredo per poi proseguire verso i laghi di Cengia (segn. 104) passando sotto la Croda Passaporto (2701m) che si alza alla nostra sinistra. Si scende per un sentiero nella conca dei prati sottostanti per arrivare nel punto più basso dopo aver attraversato la colata di ghiaia e i massi del Ciadin Passaparto (1h). Si ricomincia a salire arrivando al bivio 107 per la Val di Cengia. Si sale su una comoda mulattiera militare che ci permette di superare un gradone e dopo una breve discesa arrivare al pianoro dove si trova il Laghetto di Cengia (1,30h). Procedendo sulla sinistra del laghetto si incontra il monumento eretto per la commemorazione di 12 artiglieri morti in una valanga il 25 febbraio 1916. Si sale con ampi tornanti in una zona ghiaiosa al bivio per il sentiero 107 che porta al bivacco De Toni (1,50h) per proseguire diritti passando accanto a diversi ruderi militari della Grande Guerra. Dopo poco si scorge la Forcella di Cengia, il sentiero che porta al Passo Fiscalino e la Croda dei Toni. Raggiunta la F.lla Pian di Cengia (2,10h) si prosegue a destra seguendo il sentiero 101. Da qui si possono vedere il M.Rudo, la Croda dei Rondoi, la Torre dei Scarperi, la Torre di Toblin, Cime Bulla e Piatta della Roccia dei Baranci. Arrivati a un crocefisso in legno il panorama si allarga ulteriormente sui monti precedentemente descritti. Dopo una breve salita e una cengia attrezzata con una passerella in breve si arriva al Rifugio Pian di Cengia (2,20h). Dopo una meritata pausa ristoratrice, si scende continuando per il sentiero 101 e come un puntino ecco, in fondo in fondo, scorgere il Rifugio Locatelli che fa capolino all’orizzonte, dal quale si gode della magnifica vista da cartolina sulle Tre Cime di Lavaredo. Lasciato il rifugio Locatelli, si continua sul sentiero 101 fino ad arrivare alla forcella Lavaredo e godendo di un’ottima vista sulle “3 dita di dolomia”, si ritorna al rifugio Auronzo nostra meta finale.

Buona escursione. I referenti