Raduno Regionale FIE Veneto

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vent'anni in montagna insieme

DOMENICA 6 OTTOBRE 2019
GRUPPO AMICI DELLA MONTAGNA – PIAZZOLA SUL BRENTA
ORGANIZZA IL
RADUNO REGIONALE FIE VENETO.

Tutti i soci e le associazioni aderenti alla FIE sono invitati a partecipare.

Il Gruppo Amici della Montagna di Piazzola sul Brenta nel 2019 festeggia i suoi primi 20 anni di attività; un traguardo prestigioso grazie all’impegno e al contributo costante di tutti gli iscritti e i partecipanti alle molte attività’ che il gruppo ha sempre saputo offrire nel tempo.

Con questo spirito il G.A.d.M. di Piazzola sul Brenta si sta impegnando per l’organizzazione del Raduno regionale FIE 2019, affinché il momento di festa dell’associazione si trasformi in un momento di condivisione con tutta la FIE Veneto, le sue associazioni e i suoi iscritti.

Seguirà a breve il programma dell’intera giornata.

Per ragioni esclusivamente organizzative e per programmare al meglio l’evento, essendo previsto un momento conviviale, è gradita la comunicazione di adesione preventiva tanto dei gruppi, che dei singoli partecipanti, al seguente indirizzo mail: info@admpiazzola.it o compilando il MODULO che segue⇓.

Vi aspettiamo numerosi

ORGANIZZAZIONE A CURA DEL GRUPPO AMICI DELLA MONTAGNA DI PIAZZOLA SUL BRENTA (PD)

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Ore 08:00 – Ritrovo – iscrizione e registrazione dei partecipanti, presso il Patronato “Don Bosco” – Via Dante, 2 (nei pressi del Duomo) a Piazzola sul Brenta (PD).
Ore 08:30 – Saluto del Sindaco di Piazzola sul Brenta Avv. Valter Milani, del Presidente Regionale FIE Dino Bortolozzo e dei delegati FIE Nazionale.
Ore 09:00 – Inizio escursione mattutina attraverso il Parco di Villa Contarini e l’ Area naturalistica del Brenta.
Ore 13:00 – Momento conviviale ( pasta alla matriciana, affettati, formaggio, acqua, vino e dolci ) presso il Patronato “ Don Bosco “ di Piazzola sul Brenta, durante il quale ogni gruppo avrà la possibilità di presentarsi brevemente; all’ interno mostra fotografica a cura di Beppe Pighi.
Ore 14:30 – Inizio camminata ecursionistica patrimoniale pomeridiana “alla scoperta della città del lavoro“
Ore 16:00 – Escursione lungo l’ Ostiglia fino al ponte sul Brenta, dove si potrà assistere al concerto UN PIANOFORTE NEL SOLE DELLA SERA eseguito dal “ pianista fuori posto “ M.° Paolo Zanarella.
Ore 18:00/18:30 – Saluti e commiato

N.B.: I tempi del programma sono indicativi, ci riserviamo di modificarli e adattarli a seconda delle esigenze del momento. Le escursioni si effettueranno nel territorio di Piazzola sul Brenta e dintorni, senza alcun grado di difficoltà e dislivello.

E’ prevista una quota di partecipazione di € 12 a persona comprensiva anche del momento conviviale.
Ricordiamo che per iscriversi all’evento è richiesta la compilazione del MODULO
Obbligo di iscrizione ENTRO DOMENICA 29 SETTEMBRE 2019

Gruppo delle Odle – Traversata delle Odle

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vent'anni in montagna insieme

Federazione Italiana Escursioni

GRUPPO AMICI DELLA MONTAGNA
PIAZZOLA SUL BRENTA

Gruppo delle Odle – Traversata delle Odle
20 e 21 luglio 2019

Referenti: Tarcisio Santinello 327 9539695, Elena Seraia 333 2050180, Paolo Cervato 348 4190323

Mezzo di trasporto: Pullman

Partenza: Ore 5.30 di fronte alla sede dal GAM via Rolando 57- Piazzola sul Brenta

Dati tecnici: Val di Funes, Parco naturale Puez Odle.
1° giorno: Dislivello 850 m, 5/6 ore. Punto di partenza è il parcheggio di Ranui 1352 m, punto d’arrivo Malga Gampen 2062 m, difficoltà E
2° giorno: Dislivello 700 m; 6/7 ore. Punto di partenza Malga Gampen 2062 m, punto d’arrivo rifugio Firenze 2034 m, difficoltà E, breve tratto EE.

Note: Consigliati i bastoncini da trekking, abbigliamento adeguato alla quota ed alla stagione, si raccomandano calzature adatte ai sentieri di montagna (no scarpe da ginnastica), sacco lenzuolo, asciugamano, crema solare. Ricordarsi inoltre di portare l’occorrente per il momento conviviale (posate, bicchieri, piatto non usa e getta).

Cenni naturalistici: La val di Funes è la valle delle Dolomiti considerata la più bella del mondo. Si tratta di una delle ultime valli rimaste incontaminate, e proprio per questo motivo è una delle valli altoatesine più visitate per la sua tranquillità e la sua ricchezza di panorami mozzafiato.
Il Parco naturale Puez-Odle comprende, come svela il suo nome, l’imponente gruppo montuoso del Puez e delle Odle, dichiarate patrimonio mondiale UNESCO.

Descrizione del percorso: Le Odle, aghi in ladino, separano la Val di Funes dalla val Gardena, fanno parte del parco naturale Puez- Odle e culminano nei 3030 m della Furchetta. Il loro celebre profilo dentellato lo si può ammirare sul versante nord dalla val Funes assieme alle innumerevoli panoramiche malghe.

1° giorno: Dopo aver percorso gran parte della valle Funes, (Villnostal in tedesco), arriviamo in località Ranui (1346 m), ai nostri occhi una delle immagini simbolo della valle, e non solo, la barocca chiesetta di San Giovanni, immersa nel verde di ampi prati ai margini del bosco e sovrastata dalla maestosità delle pareti del Sass Rigais (3025 m). Dopo una breve visita seguiamo la strada sterrata (28) che costeggia il torrente, proseguiamo di lì a breve verso sud puntando la catena delle Odle. In lieve salita nel fitto del bosco di abeti superiamo un ponte ed alcuni tornanti e giungiamo in un’ora alla fine della strada (1716 m). Proseguiamo sulla sinistra, a destra il sentiero porta a Malga Brogles, fino ad incrociare in località fontane bianche (1875 m) il sentiero delle Odle (35) che collega malga Brogles al rifugio Genova. La via, conosciuta come Adolf Munkel Weg, si aggira sui 2000 metri di quota, corre al margine del bosco e pietraie tra larici e cembri, sempre ai piedi dei ripidi ghiaioni che scendono dalle gigantesche punte delle Odle. Qui si ha veramente l’idea della forza della natura, passiamo accanto a enormi massi spigolosi piombati giù dalle enormi incombenti pareti. Attraversiamo ghiaioni mobili levigati da millenni di rotolii, sempre camminando su una sorta di cintura che divide il bosco ed il prato dai sassi e dalle vette. Lasciamo in alcuni casi il sentiero per scendere sui prati sottostanti per far visita a qualche malga (Geisler, Glatsch, Gschnagenhardt) incantevoli e deliziosi punti di ristoro dove si possono assaggiare specialità locali. Dopo alcuni saliscendi incontriamo la stradina (33) che sale da Malga Zannes e siamo ormai in vista della nostra meta malga Gampen (2062 m) situata in una vasta conca appena sotto il passo Poma e alla fine del versante settentrionale delle Odle.

2° giorno: Dalla Malga Gampen seguiamo sempre il sentiero (31-35) che sale nel vallone erboso dove alla sua sommità troviamo il rifugio Genova (2297 m), da qui abbiamo la possibilità di salire al passo Poma (2340 m) spartiacque tra la val di Funes e la val Badia, per poi continuare fino alla cima del col di Poma (2420 m) per ammirare nella loro interezza la catena delle Odle, tutta la valle di Funes, le Odle di Eores con il percorso dedicato a Gunther, fratello di Messner, il Sass Putia, il Puez, ecc. …
Ritorniamo al passo Poma e seguiamo il sentiero (3) in direzione sud che è parte dell‘alta via n°3, percorso che in 12 tappe congiunge Bressanone a Feltre. Percorriamo ora tale via che su lievi pendii erbosi ci conduce alla forcella San Zenone (2239 m) per poi aggirare il SAS DAL EGA ed entrare sul versante meridionale delle Odle, certamente imponenti ma meno spettacolari di quelle ammirate il giorno precedente. Costeggiamo le creste del Longiarù e saliamo in modo più marcato ma mai eccessivo sempre percorrendo l’alta via, tralasciamo le indicazioni del sentiero n°13, che una volta superata la forcella dal’Ega ci condurrebbe verso il rifugio Firenze.
Entriamo in un canalone detritico che con percorso ora più faticoso su terreno instabile ci porta a raggiungere il punto più alto della nostra attraversata, forcella della Roa (2617 m), valico tra la val Longiaru’, in val Badia, e la conca di Cisles in val Gardena, abbiamo così modo di osservare le Odle dal versante meridionale. Percorsa la stretta e rocciosa val di Roa giungiamo sui grandi prati erbosi delle Alpe di Cisles che si estendono sulla soleggiata val Gardena per poi giungere finalmente al rifugio Firenze (2034 m).

La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura.
Albert Einstein

Buona escursione a tutti.

I referenti

Odle

Dolomiti di Fassa – Gruppo del Catinaccio

Immagine Val di Fassa

Dolomiti di Fassa – Gruppo del Catinaccio

Pullman

Ritrovo a Piazzola sul Brenta, presso la sede, Via Rolando 57 – ore 05:30

Capi gita: Ivo Guerriero (3471119073), Tarcisio Santinello, Riccardo Lago, Paolo Doff Sotta

Difficoltà: EE – EEA

Comitiva A: primo giorno 6/7 ore; dislivello: 1414 m.; Secondo giorno: 6/7 ore; dislivello: 760 m.

Comitiva B: primo giorno 6 ore; dislivello 1280 m. Secondo giorno: 6 ore; dislivello 530 m.

PRESENTAZIONE:

Ci sono luoghi e montagne nelle Dolomiti che da sempre posseggono un incredibile forza di attrazione e fascino immutabile.

Il Gruppo del Catinaccio lo è senza ombra di dubbio, e noi lo attraverseremo in due giorni in tutta la sua maestosa lunghezza.

PRIMO GIORNO:

giunti al Passo di Costalunga con i sentieri n. 548 e 552 saliremo al Rifugio Paolina, il primo dei numerosi rifugi che avremo modo di conoscere.

Dal Paolina, percorrendo il sentiero del Maserè (verso est) ci porteremo al rifugio Roda di Vael soffermandoci a metà percorso presso il monumento dedicato a Cristomannos.

La breve pausa al rifugio ci permetterà di ammirare lo scenario che si apre lungo la valle del Vajolet e a riprendere energia per superare il Passo delle Cigolade (sentiero 541) che intravediamo tra i Mugoni e le Cigolade.

Oltre il passo (discesa su roccette “attenzione”!), giunti sotto le Creste di Davoi, le Comitive si dividono.

Di lì a breve costeggiando la parete del Catinaccio – Rosengarten giungeremo nella zona rocciosa delle Porte Neigre dove su un panoramico sperone si trovano i rifugi Preuss e Vajolet posti alle base del poderoso Pilastro della Punta Emma.

Dopo esserci rifocillati e riempiti gli occhi osservando le innumerevoli cime sovrastanti, saliremo (sentiero 542) la ripida gola che con l’aiuto di qualche corda fissa ci porterà al Gartl dove potremmo finalmente giungere al rifugio Re Alberto I° e ammirare l’imponenza delle tre sorelle: le Torri del Vajolet.

COMITIVA A:

al bivio sotto le Creste di Davoi si prende il sentiero per il Passo delle Coronelle (sentiero 550).

Scesi sull’altro versante poco sopra il rifugio Fronza si tiene la destra (sentiero S), percorrendo il cengione che costeggia le pareti delle creste di Davoi.

Qui inizia la ferrata Santner. Superati alcuni caminetti con l’ausilio di scale e pioli si giunge ad una forcellina posta tra il Catinaccio e “l’ago Schroffenegger”, dove, oltre, troveremo un canalone a volte innevato che presenta il punto più impegnativo della ferrata.

Una volta superato un ulteriore breve risalto saremo in vista della forcella e del rifugio Santner, che raggiungeremo dopo un traverso esposto ma non difficile.

Giunti al rifugio, ottima visuale sulle Torri del Vajolet e sulla città di Bolzano, in quindici minuti raggiungeremo il resto della comitiva per il meritato pernotto.

SECONDO GIORNO:

a comitiva unica scenderemo al rifugio Vajolet per poi salire a sinistra (sentiero584) verso il rifugio Principe posto sull’anonimo passo da dove si gode la visione di “un mare di montagne”.

Qui le comitive si dividono, la comitiva B prosegue sul sentiero 584 passando sotto le pareti del Catinaccio d’Antermoia e con un ultimo erto tratto giunge al passo Antermoia per poi calare nel vallone dall’aspetto lunare che porta al lago e da lì a breve al rifugio Antermoia, dove sosteremo per il pranzo.

Superato il successivo facile passo, scenderemo per la solitaria Val di Dona, dove incontreremo un piccolo rifugio di recente costruzione, ricavato da uno dei numerosi masi dediti alla fienagione del recente passato, per poi giungere per una ripida mulattiera a Fontanazzo, termine della nostra escursione.

COMITIVA A:

a poca distanza dal Passo Principe inizia la ferrata ovest del Catinaccio, si supera un canalino e una cengia verso destra. Fra roccette e canalini su terreno sicuro si giunge ad una traversa esposta dove troveremo una scaletta, siamo circa a metà percorso ed è il passaggio che richiede più attenzione, superatolo, troveremo una grande cengia facile fino giungere alla cresta sommitale, da percorrere con prudenza, e quindi alla croce di vetta (3004 m.).

Per la discesa si sfrutta il versante orientale che oppone le medesime difficoltà fino a scendere al rifugio Anterrmoia dove incontreremo il resto della comitiva per poi insieme, dopo un meritato riposo, proseguiremo verso valle.

Auguriamo a tutti voi buona escursione.

DOCUMENTAZIONE IN PDF